Questo minuscolo libro è bilingue, italiano e inglese, e presenta una serie di testi seguiti dalle loro traduzioni. In qualche caso le traduzioni sono non a fronte, ma interlineari. Due testi sono singoli in quanto in alcuni luoghi intraducibili.
Questo libro è un libro di poesia, ma è anche l’applicazione di una teoria della traduzione. È vero che riguarda due sole lingue, e quindi affermare una generale applicabilità può apparire improprio; è vero che è opera di autotraduzione e anche questo fatto potrebbe suggerire che qualunque sia la teoria sulla quale le traduzioni sono fondate, l’autotraduzione sia destinata ad inficiare la teoria ulteriormente per conflitto di interessi. Posso garantire, per avere io stesso tradotto un certo numero di poeti, T.S. Eliot, D. Jones, W.H. Auden, D. Abse, T. Curtis, T. Kinsella e altri, per non parlare dei romanzieri, che questa mia elementare teoria è comunque adatta ad affrontare non solo la scrittura in versi ma qualunque tipo di testo. La mia affermazione può ovviamente essere contraddetta e falsificata da un processo di messa a verifica. Lo aspetto.