Una filosofia della prassi. Organismi, arte e visione in Georges Canguilhem
Emiliano Sfara
22,00 €
Georges Canguilhem (1904-1995) è a detta di Foucault una figura imprescindibile per comprendere la genesi di buona parte della cultura francese del secondo dopoguerra. Il suo pensiero è anche per questo al centro d’un interesse crescente, come dimostrano i colloqui internazionali, le giornate di studio e i testi divulgativi e scientifici che gli sono stati recentemente dedicati.
Questo libro si propone di valorizzare la dignità teorica autonoma del Canguilhem filosofo, spesso trascurata in favore del suo lavoro di storico delle scienze, a partire dall’analisi di alcuni scritti e materiali inediti tra i quali spicca il corso sulla visione tenuto alla Sorbona nel 1956-1957.
Procedendo con l’analisi del rapporto tra le norme e il normale nel famoso saggio del 1943 e con il vaglio di alcuni scritti al crocevia tra il problema dell’organico, del sociale e dell’arte, il testo propone una lettura innovativa dell’opera del filosofo di Castelnaudary, mostrando l’equivocità delle letture storiografiche che lo interpretano come un allievo diretto di Gaston Bachelard e schiacciano la sua riflessione su quella del presunto maestro. Il lettore trova così in questo testo un ritratto di Canguilhem carico di una normatività rinnovata: quella di una filosofia della prassi.