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HaTikva in ebraico significa “la speranza”. È il titolo dell’inno nazionale dello Stato d’Israele che nasce prendendo a prestito due versi di una poesia, scritta tra il 1877 e il 1878, da Naftali Herz Himber. Si tratta di una melodia che, ancor prima che l’ONU decretasse la rinascita d’Israele come Stato, racchiudeva al suo interno tutto il soundscape del Paese che già era nato, migliaia di anni prima, e che continuava ad esistere nel cuore di ogni ebreo nel mondo. Indipendentemente da un discorso squisitamente politico, che non è nostra intenzione affrontare e che esula dagli scopi del presente volume, è innegabile che il popolo ebraico abbia avuto, nei millenni, un unico riferimento territoriale, Israele, e che tutta la tradizione ebraica converga verso quell’unico centro. Abbiamo pertanto cercato di presentare ai lettori la complessità del rapporto che lega il popolo ebraico alla Terra d’Israele e a Gerusalemme. Il testo che vi state apprestando a leggere vuole proprio narrare di questa unicità e di questo legame, culturale e identitario, e lo vuole fare attraverso aspetti diversi: dal punto di vista più squisitamente religioso a quello storico-archeologico e geografico. Le nostre fonti sono state pertanto gli studi archeologici, storici, geografici, ma anche il Tanakh, il Talmud e alcuni midrashim. Dal punto di vista dell’appassionato di geografia, Israele è infatti il miglior caso di studio possibile per affrontare le tematiche proprie della geografia culturale in quanto, per comprendere le specificità del Paese, senza pregiudizi di sorta, non possiamo fare a meno di addentrarci nei suoi molteplici aspetti.
Laura Beltramo nasce a Cuneo nel 1995. Nel 2019 si laurea a pieni voti in “Linguistica e comunicazione interculturale” presso l’Università Statale Linguistica di Mosca. Nel 2021 consegue a Torino la laurea magistrale in “Lingue per la comunicazione internazionale, percorso comunicazione linguistico culturale in italiano L2” con lode e dignità di stampa. È interessata alla letteratura, all’ebraismo e alla didattica. Questa è la sua prima pubblicazione.
Daniela Santus è docente di Geografia Culturale e di Geografia dei Paesi Mediterranei presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università di Torino. Si interessa di geografia della religione e di geopolitica mediorientale. Nel 2005 è stata insignita del Premio “Torino Libera” da parte del Centro Pannunzio ed è stata nominata, a titolo onorario, “Affiliated Professor of Geography” dall’Università di Haifa.
https://www.documentigeografici.it/index.php/docugeo/article/view/469
Autore | di Laura Beltramo e Daniela Santus |
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ISBN | 9788899312831 |
Anno | 2021 |
Pagine | 218 |
di Laura Beltramo e Daniela Santus
Contenuto
Introduzione. Geografia della speranza, tra passato e presente
di Daniela Santus
Gli Ebrei, nascita di un popolo in Eretz Israel
di Daniela Santus
La percezione dello spazio
di Daniela Santus
Cartografia e spazialità nelle prime rappresentazioni di geografia biblica
di Laura Beltramo
Gan Eden e Gehenom, paradiso e inferno
di Laura Beltramo
La rappresentazione di Gerusalemme
di Laura Beltramo
Cenni sulla geografia dello Stato d’Israele, oggi
di Daniela Santus
Shomér ma mi-lailah: il paesaggio del deserto, ai margini di una città senza nome
di Daniela Santus
Appendice: Gaza, la città dai mille volti
di Daniela Santus
Glossario
Autore | di Laura Beltramo e Daniela Santus |
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ISBN | 9788899312831 |
Anno | 2021 |
Pagine | 218 |