Le narrazioni dell’umanità fatte sottoforma di miti, fiabe o racconti originati dai sogni rappresentano la condensazione delle fantasie creative che, da sempre, hanno accompagnato e accompagneranno l’evoluzione di ogni civiltà. Tali prodotti dell’umana immaginazione, nonostante siano ricchissimi di sfumature, sono accumunati da una struttura consolidata e da un linguaggio espressivo di tipo simbolico tipico dell’inconscio e di ogni processo onirico che, quindi, ha caratteristiche universali essendo, proprio per sua intrinseca natura, comune a ogni essere umano di qualsiasi latitudine.
I miti, in un certo senso, rappresentano la condensazione narrativa dei sogni totemici e delle spiegazioni cosmogoniche che ogni antica civiltà ha cercato di darsi circa i significati dell’universo e il destino dell’uomo che poi, non sono altro che le domande ricorrenti che ogni essere umano, da sempre, si pone. Ogni fiaba è una narrazione simbolica che, in un’atmosfera fatta di castelli, fate, streghe, orchi, gnomi, tramite l’identificazione con il personaggio principale aiuta chi l’ascolta ad affrontare e vincere le paure, a inseguire i sogni e le speranze, a gestire ansie e ossessioni, ad esprimere emozioni, a superare distacchi, lutti e separazioni ma, soprattutto, ad elaborare la ferita più grande di tutte quella, di non essere amati!
L’importanza di tali creazioni narrative non deve essere considerata, esclusivamente, sotto il profilo letterario, pedagogico, antropologico o storico-culturale ma va apprezzata, anche e soprattutto, sotto l’aspetto più strettamente pragmatico specie per ciò che riguarda il loro uso come strumenti di diagnosi e persino di cura di certi disturbi mentali. L’interpretazione psicanalitica aiuta ad intravedere che, dietro la narrazione di un mondo fiabesco sapientemente edulcorato, potrebbe nascondersi una realtà ben più cruda fatta di riti ancestrali, usanze tribali, aspetti barbari, spesso crudeli e, a volte, sconvolgenti per la loro disumanità.
Le fiabe, in buona sintesi, non sono altro che elaborazioni “modernizzate” e, in qualche modo, adattate per il “popolo” e i bambini, di “situazioni archetipiche” risalenti ai primordi dell’umanità di cui restano tracce nei racconti tramandati oralmente dagli anziani per trasmettere insegnamenti, usi, costumi, indicazioni socio-educative, conoscenze, precetti morali e regole comportamentali alle nuove generazioni rischiarando intorno ai falò il buio della notte e forse anche delle menti.