28,00 €
Autore | Rainer Forst |
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Anno | 2013 |
Pagine | 294 |
Casa Editrice | Trauben |
a cura di Leonardo Ceppa
Quo ibo a facie tua, domine? (Salmo 139). Il problema della “giustificazione” (di fronte a Dio, di fronte a sé stesso, di fronte alla comunità) percorre come una linea rossa tutta la storia culturale dell’Occidente. La secolarizzazione ha complicato le cose. Tra la giustificazione danzante e neopagana di Zarathustra, da un lato, e la giustificazione impossibile di Kafka di fronte a una Legge scomparsa, dall’altro lato, la ragion pratica kantiana aveva già fatto del noumeno morale il soggetto attivo (benché sempre inadeguato) della propria giustificazione. Rainer Forst sviluppa la svolta comunicativa di Habermas e teorizza una concezione cognitivistica del potere, in cui la “giustificazione” diventa competizione discorsiva all’interno dello “spazio delle ragioni”. Il potere scompare, secondo Forst, quando al suo posto subentra la violenza fisica, giacché il potere è sempre di natura intelligibile, noumenale, non materiale. La “dematerializzazione” del potere procede in parallelo con la “detrascendentalizzazione” della ragione post-metafisica. Allora la speranza di salvare il progetto della modernità democratica viene a poggiare su una “ragion pratica” che critica – politicamente e giuridicamente – i rapporti del potere. “Non c’è nessun regno della ragione al di là o al di sopra del potere; ci sono solo giustificazioni migliori e peggiori, ragionevoli e irragionevoli, così come ci sono giustificazioni efficaci e meno efficaci. Una critica ai rapporti di giustificazione tratta questi fenomeni all’interno di uno spazio delle ragioni che è sempre uno spazio sociale. Essa s’interessa a tutti i luoghi in cui le giustificazioni vengono prodotte, convalidate, collegate, messe in discussione o rifiutate – sempre con ragioni più o meno buone”.
Traduzione di Enrico Zoffoli
Introduzione: Per una critica dei rapporti di giustificazione
Prefazione del traduttore
Prefazione dell’autore
Introduzione: Per una critica dei rapporti di giustificazione Parte I: Giustizia radicale 1.Due immagini della giustizia 2. La giustificazione dei diritti umani e il fondamentale diritto alla giustificazione. Un’argomentazione riflessiva 3. L’ordine normativo collegante giustizia e pace Parte II: Giustificazione, riconoscimento e critica 4. Il fondamento della critica. L’idea di dignità negli ordini di giustificazione 5. Partiamo dalle cose più importanti. Il dibattito tra Nancy Fraser e Axel Honneth 6. “Tollerare significa offendere”. Tolleranza, riconoscimento ed emancipazione Parte III: Al di là della giustizia 7. L’ingiustizia della giustizia. La dialettica normativa secondo Ibsen, Cavell e Adorno 8. Un repubblicanesimo della paura e della salvezza. Sull’attualità della teoria di Hannah Arendt 9. Utopia e ironia. Sulla normatività della filosofia politica del “da nessuna parte”
Rainer Forst (classe 1964) è oggi professore di “Teoria politica e filosofia” all’Università di Francoforte sul Meno, nonché portavoce del Cluster di Eccellenza “Die Herausbildung normativer Ordnungen” e vice-direttore del “Kolleg-Forschergruppe Justitia Amplificata”. Ha insegnato alla New School of Social Research e al Dartmouth College (New Hampshire). Ha vinto nel 2012 il prestigioso premio Leibniz. Prima del libro qui tradotto – intitolato nell’originale Kritik der Rechtsfertigungs-Verhältnisse (2011, trad. ingl. imminente presso la Polity Press) – aveva già pubblicato, presso Suhrkamp, Kontexte der Gerechtigkeit (1994, trad. ingl.: Contexts of Justice 2002); Toleranz im Konflikt (2003, trad. ingl.: Toleration in Conflict 2012); Das Recht auf Rechtfertigung (2007, trad. ingl.: The Right to Justification 2011).
Autore | Rainer Forst |
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Anno | 2013 |
Pagine | 294 |
Casa Editrice | Trauben |
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